Oltre ad essere un quartiere di Napoli, alla periferia settentrionale della città, Capodimonte è unita alla celebre manifattura di porcellana, istituita nel 1743 nel parco della reggia.
La fabbrica era animata dall'arcanista Livio Ottavio Schepers, dai pittori Giovanni e Maria Caselli e dal modellatore Giuseppe Gricci e da altri valenti artisti che realizzavano opere degne di fama europea, tra cui il "salottino della regina", internamente in porcellana, eseguito per la Regina di Portici, poi trasportato nel Museo.
La produzione di biscuit e in pasta tenera di alta qualità e di colore bianco latteo annoverava una grande varietà di vasellame, tabacchiere, medaglioni ritratto, elaborate composizioni di fiori, cestini traforati.
La decorazione del primo periodo si ispirò ai modelli di Meissen, successivamente prevalse uno stile a delicati ritmi rococò; vi furono anche rappresentazioni trstte da opere di pittori napoletani e dei Carracci.
Le graziose statuette raffiguranti maschere e popolani nei tipici costumi sono modellate con finissima arte e dipinte con lievi tonalità di colore, la marca di questo periodo è costituita da una stella a otto punte oppure dal giglio.
Quando nel 1759, Carlo divenne re di Spagna, trasferì artigiani e modelli a Buen Retiro, nel 1771 il figlio di Carlo, Ferdinando IV, ripristinò l'impresa del padre prima a Portici e successivamente nel Palazzo Reale di Napoli, dove fu attiva fino al 1806.
I prodotti della "Real Fabbrica Ferdinandea" recano come marca i monogrammi N, RF oppure FRF, coronati.
Le porcellane di Capodimonte sono certamente tutt'ora le più conosciute e le più esportate in tutto il Mondo per la loro pregiata bellezza.
|